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IL Cairo in breve

La Grande Cairo è composta da tre città, ognuna capoluogo di distretto: Giza, Il Cairo centro, Heliopoli. Di queste l’ultima è una città borghese, le altre due sono popolari e questo si vede. Vi si ammassano condomìni in cemento e case di fango, si intravedono viuzze strapiene di gente, d'auto, di rifiuti. La circolazione è un ingorgo dopo l’altro e obbedisce ad alcune semplici regole: ignorare i semafori, sorpassare a destra, suonare sempre. Se hai un asino o una bicicletta, usali! Meglio se contromano...

Nel 1997, anno del nostro viaggio, non si sa esattamente quanti milioni di persone abitino la Grande Cairo, se 15 o 18. Superiamo un minibus pieno di gente: e` un taxi collettivo, una forma di trasporto che integra l’insufficienza dei mezzi pubblici. Si usa urlare la propria destinazione al conducente che se ci passa ti fa salire.
Quanto ai costumi, la grande maggioranza delle donne veste il chador ma per strada vediamo anche qualche giovane egiziana vestita all’europea. Il colore nero dei vestiti femminili è una consuetudine che interviene dopo il matrimonio ed è considerato sinonimo di serietà.
Al Cairo segnaliamo il ristorante Christo’s, situato presso le piramidi e in cui abbiamo mangiato del buon pesce.

Museo Egizio

Una delle maggiori attrattive del Cairo è sicuramente il Museo Egizio. Personalmente ho trovato anche qualcosa di deludente nella visita (ricordo che parlo del 1997): i criteri di esposizione erano sistematici e un po’ antiquati, le vetrine erano vecchie; invece i musei moderni tendono a presentare il materiale sotto forma di diorami. Naturalmente sono esposte tantissime statue in granito, molti sarcofagi, una gran quantità di oggetti appartenuti a corredi funerari e una ricca esposizione di papiri.
Tra le opere più importanti ricordiamo la statua di Chefren e quelle dei coniugi Rahotep e Nefret. Una sezione molto visitata è dedicata al tesoro di Tutankhamon. Sono esposti il sarcofago del faraone, la famosissima maschera d'oro, il trono in cui il sovrano è raffigurato con la consorte. Ci sono anche i vasi canopi, che contenevano cuore, polmoni, fegato e intestino del defunto, Seguono i carri da parata con statue e oggetti in legno dorato.

Il bazar di Khan el-Khalili

Non è un un bazar sfavillante di luci, oro e gioielli. Il più grande e famoso bazar del Cairo è un reticolo di strade che straboccano di bigiotteria, souvenirs, magliette, frutta, verdura, spezie. L'esposizione e in certi casi la preparazione dei generi alimentari non corrisponde esattamente alle nostre abitudini e la confusione regna sovrana. Le donne del gruppo si trovano subito a disagio e premono per andarsene. Avevamo un’ora di tempo, ma la maggioranza di noi dopo mezz’ora è già in piazza ad aspettare il ritorno del pullman. Di fonte a noi sorge la celebre moschea El-Azhar, che purtroppo era chiusa per restauri.

La cittadella

Arrivati alla Cittadella sostiamo sul piazzale della moschea di Muhammad Alì. La cittadella fortificata fu costruita dal Saladino, la moschea ha invece circa 200 anni. Ci togliamo le scarpe ed entriamo. L’interno è rivestito d’alabastro e pieno di lampade. Non manca la nicchia presso cui alcuni fedeli sono in preghiera rivolti verso la Mecca.
Nella zona tra la Cittadella e l'aereoporto si trova la città dei morti viventi. In origine era un cimitero, in seguito è stato occupato dagli sfollati dal Sinai dopo la guerra del 1967. Queste persone si sono stabilite qui ed oggi circa 300.000 vivono in quest'area, che si estende per 4-5 km. in lunghezza e qualche centinaio di metri in larghezza.

Partenza per Luxor

Terminta la nostra visita a Il Cairo, forzatamente limitata ad una sola giornata per i problemi con il volo, ci imbarchiamo in serata sull'aereo per Luxor. Qui veniamo alloggiati su una nave ormeggiata lungo il Nilo, nave che ci condurrà per il resto del viaggio.


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