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Alcune escursioni da Cogne (Valle d'Aosta)
Anna e Andrea, luglio 2013

Casa del Parco di Arolla (m.2258) da Lillaz

L'escursione si compone di due parti ben distinte: all'inizio una stradina e un sentiero di fondovalle un pò alto sul torrente, poi una salita a stretti tornanti sul versante est della valle fino alla casa del Parco (casotto di Arolla). Si parte dalla frazione Lillaz e il dislivello da superare è di circa 640 metri
L'ambiente è ben poco antropizzato ed è stato abbastanza facile avvistare alcuni animali: qualche stambecco nei prati sopra il casotto e un camoscio al ritorno lungo il sentiero di fondovalle. Il casotto porta il nome di due punte sui 3200 metri che stanno sopra di esso.

Lago Money (m.2550) da Gimillan

Il vallone del Grauson è una miniera di escursioni. Il lago Money si trova quindi da tutt'altra parte rispetto ai più noti casolari del Money in Valnontey.
Il sentiero parte da Gimillan, all'inizio della frazione dopo il primo parcheggio. Dopo i primi tornanti nel prato, esso si inoltra pianeggiante nella valle del Grauson sulla sua destra orografica. Sull'altro versante si vedono frane. Il sentiero si biforca: un ramo, che si tiene più alto, è indicato come "itinerario invernale" e quindi scegliamo l'altro che passa ai margini di una pineta e di un'altra zona franosa quasi a picco sul torrente. Voltandosi si possono vedere la Grivola e la testata della Valnontey col Gran Paradiso mentre davanti a noi domina il roccioso Monte Grauson.

In vista della cascata dell'alpe Pila si supera il torrente e si sale a svolte per superare il gradino, oltre il quale il sentiero riprende pianeggiante in un lariceto. Una breve salita porta ad una croce in vista delle numerose baite del'Alpe Grauson Desot (o Dessous).

Dalla croce, abbandonando il sentiero principale per le baite, inizia sulla destra il sentierino per il Lago Money, che sale dapprima a svolte con possibilità di avvistare le marmotte e poi più gradualmente fino alla conca dove si trova il lago, ai piedi del Mont Creya. Siamo ormai entrati nella parte alta della valle, chiusa da un anfiteatro di cime: Punta Garin, Monte Grauson, Punta di Leppe, Punta Tersiva (le prime tre dal caratteristico colore rossastro tipico delle zone con giacimenti ferrosi).
La primavera è stata nevosa, l'estate qui è appena cominciata e pertanto oggi 8 luglio 2013 il lago è relativamente profondo e alcune lingue di neve arrivano alle sue sponde.

Abbiamo superato un dislivello di circa 760 metri, con uno sviluppo un pò lungo.

Rifugio Sogno di Berdzé (m.2526) da Lillaz

Sappiamo che il rifugio è chiuso al momento della nostra gita, nel luglio 2013, ma Anna ci tiene ad arrivarvi comunque e io intendo visitare il vallone del torrente Urtier, che è la continuazione della val di Cogne verso est e alla cui testata si trova il rifugio.
L'escursione è lunga e si svolge su una stradina per buona parte asfaltata nella prima metà. Gli escursionisti in cerca di emozioni forti cercheranno quindi altre mete ma secondo noi il percorso è adatto ai bikers e inoltre le montagne da fotografare durante la gita sono tante.
L'itinerario sfiora il confine del Parco Naz.Gran Paradiso ed è stato molto facile avvistare marmotte nei prati.
Punti di riferimento intermedi sono: l'alpeggio Gollie dopo il primo salto che sbarra la valle (quello da cui scendono le cascate di Lillaz), la chiesetta Madonna delle Nevi in località Crot (2024 m.), l'alpeggio Chavanis quasi al termine del secondo salto, il bivio Invergneux nel cuore della parte alta del vallone e in vista di una parete rocciosa con cascate (data la stagione un pò indietro la valle era particolarmente ricca d'acqua), il rifugio Sogno di Berdzé sotto il Bec Costazza e la Finestra di Champorcher (valico che mette in comunicazione Cogne e Champorcher).
Il tempo di salita da Lillaz al rifugio viene dato tra 3.30 e 4.30 ore secondo le fonti. Il dislivello è stato di circa 950 metri, con uno sviluppo lungo.

Rifugio Vittorio Sella (m.2584) da Valnontey

Scriviamo lo stesso qualche riga sull'escursione a questo rifugio, anche se l'abbiamo già descritta in occasione della traversata ai Casolari Herbetet.
Prima parte ad ampi tornanti sul sentiero tradizionale, quello che percorreva anche Re Vittorio Emanuele II durante le sue battute di caccia.
Poi, dopo il ponte sul torrente Gran Lauson, si segue un sentiero più stretto e più ripido perchè il precedente non è agibile dopo l'alluvione del 2002 (situazione del luglio 2013).
Più in alto, con un secondo ponte sul torrente ci si riporta sul vecchio tracciato che con l'ultima serie di tornanti lascia a sinistra l'alpeggio Gran Lauson (m.2450), sale un gradino erboso per sbucare nella vasta conca dove si trovano una casa dei guardiaparco e gli edifici del rifugio.
Questa volta gli stambecchi sono stati avvistati da altri escursionisti, noi ci siamo accontentati di alcuni camosci, visti sia sui pascoli a monte del rifugio sia scendendo lungo il sentiero.


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