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Monte Pasquale (m.3553) in primavera (26/03/2012); Gruppo Ortles-Cevedale

Il Monte Pasquale è ben visibile da Santa Caterina Valfurva, dove la valle si allarga in un grande prato: è il primo a sinistra di 4 cime (le altre sono Cevedale, Rosole, Palon de la Mare) e raggiunge la rispettabile quota di 3553 metri. E' una montagna di soddisfazione per l'escursionista che fa anche alpinismo facile, sia per l'altezza sia per la posizione nel cuore del settore lombardo del gruppo Ortles-Cevedale. La sua ascensione è probabilmente la più semplice e la meno lunga che si può compiere in primavera dal rifugio Branca e non ci ha presentato difficoltà tecniche né ghiacciai. La vedretta (ghiacciaio) del Rosole viene soltanto avvicinata. I tratti con maggior pendenza sono il canale che porta al Colle del Pasquale e la cresta che dal colle porta in vetta.

Il primo giorno io e l'amica Silvia saliamo al rifugio Branca utilizzando l'itinerario invernale, che parte dal parcheggio dei Forni e segue il fondovalle del torrente Frodolfo in direzione del ghiacciaio dei Forni fino a portarsi sotto lo sperone roccioso su cui sorge il rifugio. Aggiriamo lo sperone salendo sulla destra e seguendo tracce di sentiero ancora visibili perchè la neve non è tanta. Raggiungiamo così il rifugio a 2493 metri.

La mattina seguente alle 6 siamo già in cammino perchè non siamo sciatori ma ci muoviamo con le racchette da neve e non siamo particolarmete veloci. E' il 26 marzo 2012, questo mese è stato meno freddo della media ma a quest'ora a questa altezza la temperatura è comunque bassa.
Procediamo lungo la Val Rosole, che inizia proprio a nord del rifugio, tenendoci un pò sulla sinistra della valle, appena a destra di una evidente morena laterale e seguendo preesistenti tracce di racchette. Davanti a noi abbiamo l'anfiteatro delle 4 cime già nominate: Pasquale, Cevedale, Rosole e Palon de la Mare, quest'ultimo particolarmente imponente anche se non è il più alto (3703 m). Alle nostre spalle vediamo i monti San Matteo e Tresero.

Quando la morena finisce sbuchiamo in una conca a circa 3000 metri, lasciando dietro di noi il Palon de la Mare e a destra la vedretta (ghiacciaio) del Rosole, e avendo di fronte il canale che porta al Colle del Pasquale. Finora la pendenza è stata molto moderata, ora aumenta. Lasciamo qui le racchette da neve e calziamo i ramponi. Saliamo il canale descrivendo tornanti più o meno ampi, tra varie tracce di sciatori. Quando sbuchiamo sul colle ci affacciamo sulla piramide del Gran Zebrù mentre il Monte Cevedale è proprio sopra di noi a destra.
Da colle bisogna salire la cresta di neve che inizia appena a ovest. Più a sinistra c'è un'altra cresta, più rocciosa, che porta su una cima secondaria e che delimita una parete nevosa che termina in una conca. Per la cresta est, lasciando a sinistra questa parete e la conca, arriviamo a un punto sulla cresta sommitale. Da qui alla croce di vetta manca ancora un breve tratto orizzontale, che percorriamo su cresta un pò più stretta. Siamo gli unici oggi su questa montagna e sono circa le 9.
In cima il fastidio è dato dal vento freddo per cui ci fermiamo lo stretto necessario per scattare alcune fotografie e facciamo la sosta più in basso sul Colle del Pasquale. Scendiamo poi il canale, riprendiamo le racchette e su neve ormai un pò molle torniamo lungo la Val Rosole. Arriviamo al rifugio attorno a alle 12.
Dopo la sosta al rifugio torniamo al parcheggio, stavolta lungo la sterrata estiva oggi solo in parte invasa dalla neve.


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