Home page o elenco delle gite in montagna

Cima Plem (m.3182) dal rifugio Gnutti; gruppo dell'Adamello.

L’itinerario descritto è circolare. Parte e arriva al Ponte del Guat (m.1528). All’andata si transita dal rifugio Gnutti, si tocca il Passo del Cristallo salendo poi alla Cima Plem (m.3182). Al ritorno si valica il passo del Cristallo scendendo dal versante nord e si passa dal rifugio Tonolini, scendendo da qui al punto di partenza.
Il dislivello in salita è di 1654 metri, per il giro completo abbiamo impiegato 9h30 escluse le soste. In particolare è stato lento il procedere sulle pietraie di grossi blocchi di Tonalite dell'Adamello e non ci aspettavamo una discesa così rocciosa ed esposta come è stata quella del versante nord del passo del Cristallo.

Con Silvia, il 18 agosto 2005, percorriamo la strada della Valcamonica e a Malonno prendiamo la deviazione per Zazza (i cartelli per il rifugio Gnutti sono meno visibili). Per strada stretta ma asfaltata , superata ben presto la località di Zazza, continuiamo per il rif.Gnutti fino al Ponte del Guat (m.1528) dove parcheggiamo.

Alle 8.20 iniziamo l'escursione lungo la stradina sterrata per il rifugio Gnutti. Dopo la vicina Malga Premassone lasciamo a sinistra il sentiero per il rifugio Tonolini, da cui scenderemo al ritorno. Proseguendo dritti, la stradina diventa sentiero (segnavia 23). Dopo un inizio pianeggiante il sentiero sale a tornanti per superare il gradino oltre il quale si trova la Val Miller dove sorge il rifugio Gnutti (m.2168). Fin qui abbiamo impiegato 2 ore. La giornata è bella ma non eccezionale: le cime delle montagne più alte sono avvolte dalle nuvole.
Dal rifugio continuiamo lungo il lago Miller tenendolo alla nostra destra. Quasi alla fine del lago si stacca a sinistra un sentierino (segnavia 31) per il Passo del Cristallo. Seguiamo questo sentiero, che nella parte inferiore è una traccia che talvolta scompare nell’erba e non è ben segnalato: i segni bianco-rossi sono rari o sbiaditi (estate 2005). Comunque riusciamo sempre a rintracciarlo e arrivati a circa 2500 metri sbuchiamo in una zona più rocciosa. Qui le segnalazioni diventano più frequenti e visibili e conducono al Passo del Cristallo (m.2881). Più che su un sentiero saliamo su blocchi di roccia. La rocciosa Cima Plem appare a destra del passo ed è visibile anche il canale che si utilizzerà per salirla. La cima dell'Adamello invece si mostra per pochi minuti prima di scomparire nelle nuvole.

Arrivati al passo, trascorse 2h dal rif.Gnutti, seguiamo le tracce che si tengono ai piedi della cresta verso destra sul lato della Val Miller (quello utilizzato per salire al passo). Dove esse scompaiono saliamo su massi accatastati rintracciando gli ometti, non sempre immediatamente visibili. Poichè non è presto rimaniamo qualche minuto indecisi, poi puntiamo alla cima proponendoci di arrivarvi non oltre le 14. Raggiungiamo allora la base del canale che scende dalla cima. Alcune persone che stanno scendendo ci confermano che la via è quella giusta. Saliamo nel canale ormai avvolti nella nebbia ma ometti e tracce ci guidano su roccette e terriccio fino in cima (1h dal passo, 5h in totale soste escluse).
Qui facciamo una brevissima sosta per le fotografie e scendiamo con circospezione nel canale fino a toglierci dalla zona della nebbia. Tornando faticosamente al passo (dalla cima impieghiamo 40minuti) abbiamo la sorpresa di incontrare due camosci, madre e piccolo. Essi ci guardano per qualche istante e poi, senza scappare, ci precedono seguendo all'incirca il sentiero. Raggiunto il passo li troviamo ancora lì e come noi osserviamo loro, essi osservano noi. Dopo diversi minuti di osservazione decidiamo di scendere.

Vogliamo fare la traversata per cui scendiamo dal versante nord. Iniziamo subito con un paio di catene, cui segue uno stretto sentiero su pendio ripido. Troviamo poi una serie di catene che aiutano a scendere un salto roccioso verticale. Prestando la dovura attenzione ne raggiungiamo la base. Qui,come indicato sulla carta, attraversiamo il vallone andando verso nord puntando al sentierino che porta al rifugio Tonolini. Questo vuol dire attraversare una pietraia di massi accatastati con segnalazioni quasi inesistenti anche perché sono spesso su sassi capovolti o finiti sotto altri. Siamo in giro da diverse ore, abbiamo fatto un certo dislivello e questo tratto di pietraia ci costa fatica. Raggiunto il sentierino ricompaiono i segni, attraversiamo altre più piccole pietraie e arriviamo al rifugio Tonolini (m.2450) presso il lago Rotondo. Dal passo abbiamo impiegato 1h50 minuti: da cartelli posti in val Miller si deducono 45 min per lo stesso tragitto e questo tempo ci sembra sottostimato. D'accordo che non siamo dei fulmini ma la discesa su rocce con catene richiede attenzione e la pietraia rallenta abbastanza.
Al rifugio sostiamo meno di quanto vorremmo e per arrivare all'auto con la luce ci muoviamo verso le 18. Seguiamo le indicazioni per il Ponte del Guat. Scendiamo pertanto al lago Baitone, lo costeggiamo tenendolo a sinistra e percorriamo poi la lunga serie di tornanti che ci porta presso Malga Premassone, a pochi minuti dal punto di partenza (2h dal rif.Tonolini; 9h30 in totale).


HOME... MONTAGNA... VIAGGI... SPORT... LIBRI... RICETTE