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Rifugio Mont Fallère (m.2385), Alpi Pennine, Valle d'Aosta
2 agosto 2017

Il motivo principale che ha spinto me a Anna a salire al rifugio Mont Fallère sono le tante sculture in legno che si trovano lungo il sentiero, opera di Siro Viérin la cui famiglia è proprietaria del rifugio. Ad esse si aggiungono il panorama su alcune montagne valdostane (Emilius, Grivola, Rutor) e l'ambiente naturale fatto di ampie praterie.

Dal parcheggio più alto di Vetan (m.1765) per raggiungere il rifugio è sufficiente seguire il sentiero numero 13. Questo all'inizio sale su prati, più avanti percorre un tratto pianeggiante in comune con il 12, superando un paio di vallette con altrettanti ruscelli. Già in questo tratto si incontrano molte delle sculture in legno, raffiguranti animali del bosco. Poi si arriva al bivio in cui si deve abbandonare il sentiero 12 che va a destra e salire lungo il sentiero 13 a sinistra. Questo non è il bivio indicato su alcune delle nostre cartine, che in questo caso si dimostrano imprecise oppure non aggiornate.

Il sentiero sale ora più deciso su un costone in un boschetto di larici per poi uscire nuovamente su terreno aperto, sempre tra una scultura l'altra, e innestarsi in una pista sterrata che proviene anch'essa da Vetan. La pista percorre ora un tratto in modesta pendenza, cui seguono le ultime curve in salita che conducono al rifugio.
Ai lati della pista e attorno al rifugio troviamo sculture di varie dimensioni che rappresentano soprattutto animali di montagna ma anche soggetti umani. Utile anche la dettagliata fotografia con i nomi delle tante cime visibili dal rifugio, soprattutto per identificare alcune tra le cime valdostane meno famose.


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