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Testa del Rutor (m.3486)
25-26 giugno 2005

Dopo la gita dello scorso anno, fermatasi al Col Chateau Blanc, oggi 25 giugno 2005 io e l'amica Silvia saliamo di nuovo al rifugio Deffeyes con l'intenzione di salire domani la Testa del Rutor.

Primo giorno. Partiamo dalla località La Joux presso La Thuile. Stavolta non sostiamo alle cascate, che ormai conosciamo bene, ma puntiamo direttamente al rifugio Deffeyes (m.2495). Il tempo non è bello, saliamo sotto un cielo nuvoloso che ci fa dubitare delle buone previsioni per domani. In serata però il gruppo del Rutor man mano si rischiara fino ad essere quasi completamente visibile poco prima del buio. La zona attorno al rifugio Deffeyes, con i suoi prati e i suoi laghi, è comunque molto bella e merita di essere visitata dall'escursionista.

Secondo giorno. Partiamo alle 4.30, memori che l'itinerario è lungo, anche se il dislivello non supera i mille metri, e del fatto che non siamo veloci sui ghiacciai. Iniziamo con il sentiero che porta al ghiacciaio del Rutor con percorso piuttosto lungo e senza marcati dislivelli tra rocce montonate, prati, morene. Quando spunta l'alba il cielo è limpido e la vista del Monte Bianco ci accompagnerà per tutta la giornata.
Avvicinandoci al ghiacciaio incontriamo prima due catene che facilitano il superamento di un tratto roccioso, poi la deviazione per il Passo di Planaval, dove transita l'Alta Via n.2. Inizia ora un antipatico tratto su pietraia, con percorso segnalato da ometti. Questa volta ci teniamo più bassi rispetto all'anno prima e mettiamo piede sul ghiacciaio a circa 3000 metri di quota. Siamo comunque vicini all'inizio della via normale descritta nelle nostre documentazioni, quindi poco distanti dalle rocce della catena Chateau Blanc-Doravidi, e tralasciamo una pista che si tiene più in basso verso il centro del ghiacciaio.

Fino al Col Chateau Blanc seguiamo la via normale, incontrando un tratto ripido solo all'inizio. La neve non è molto dura e questo ci dà qualche preoccupazione per il ritorno. Raggiunti nel frattempo da una comitiva CAI decidiamo di unirci a loro e puntiamo verso la pista che sale al Colle del Rutor (m.3373) allontanandosi dallo Chateau Blanc e quindi dalla "normale". Un tratto a pendenza più marcata ci porta sul colle, dove appaiono la catena Gran Paradiso-Grivola, il solco della Valle d'Aosta e lontani il Cervino e il Monte Rosa. Lasciamo qui picozza e ramponi, vista la facilità del percorso e la quasi assenza di ghiaccio, e per tracce di sentiero arriviamo in cima, a 3486 metri. Sono le 9, abbiamo impiegato 4.30 ore ma sappiamo di non essere veloci.

In discesa sul ghiacciaio, assieme ai signori del CAI, scegliamo di passare per la via più bassa sfruttando le loro tracce del mattino. La neve tiene quasi sempre, sfioriamo un ampio crepaccio, ne superiamo due più piccoli e usciamo dal ghiacciaio.
Rimane ora il lungo ritorno, prima fino al rifugio poi fino a La Joux. Abbiamo comunque modo di apprezzare la bellezza dell'ambiente naturale nell'area delle cascate del Rutor, cosa che ieri non avevamo fatto un pò per il cielo plumbeo e un pò per il pensiero rivolto alla salita.


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