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Traversata Veglia - Devero - Veglia; Val d'Ossola, gruppo del Monte Leone - Monte Cervandone


La Val d'Ossola è la meta della gita di due giorni del CAI Monza - SAM (Società Alpinisti Monzesi) nel settembre 1997.
La partenza avviene da San Domenico (m.1400), al termine della strada per l'Alpe Veglia, in una mattina nuvolosa. Un primo tratto ripido seguendo una pista da sci porta ai 1900 metri dell'Alpe Ciamporino. Attraversiamo pascoli in moderata pendenza fino al Colle di Ciamporino (m.2283). Da qui scendiamo nella Valle Bondolero, dapprima senza sentiero e orientandoci con segni che nel 1997 erano molto sbiaditi. Più in basso il sentiero torna evidente e conduce all'Alpe Bondolero (circa 1900 m.). Qui saliamo a sinistra, in direzione nord, senza sentiero e per prati molto ripidi, fino ai visibili Passi di Buscagna (circa 2300 metri). Scendendo lungo la dorsale del Monte Cazzola (m.2330) raggiungiamo, con un tempo ormai volto al bello, il pianoro dell'Alpe Devero e il Rifugio Castiglioni, dove passiamo la notte.




La mattina seguente il tempo è splendido. Abbiamo in programma di compiere la traversata in senso inverso ma utilizzando un sentiero più a nord dell'itinerario di ieri.
Attraversiamo l'Alpe Devero in direzione ovest. Il sentiero supera a tornanti un primo risalto, svolta a sud e immette nel lungo pianoro dell'Alpe Buscagna. E' una vasta distesa di pascoli che percorriamo esposti al vento. Una seconda serie di tornanti porta ai 2461 metri del valico Scatta d'Orogna. Al colle appaiono il Monte Leone (m.3552) e le altre montagne che fanno da corona all'Alpe Veglia. Si perdono circa 100 metri di quota, poi una traversata a mezza costa percorre la testata della Val Bondolero per salire poi al Passo di Valtendra (m.2431). Da qui si scende nell'Alpe Veglia, prima con una lunga serie di tornanti che portano presso il Pian Sass Mor, dove sostiamo a lungo approfittando del tempo soleggiato. Poi il sentiero scende attraverso i boschi e i prati ricchi di acque per i quali l'Alpe va giustamente famosa fino al Rifugio Città di Arona.
Attraversata l'Alpe in direzione sud-est, seguiamo la strada sterrata di accesso da San Domenico, alti sulla forra del torrente Cairasca, fino al punto di partenza.


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