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Monte Vioz (m.3645) dal rif.Mantova; gruppo Ortles-Cevedale

In assenza di neve il Monte Vioz (3645 m) è facilmente accessibile dal versante sud, quello di Peio (TN). Molti escursionisti salgono in giornata utilizzando la seggiovia che da Peio Terme arriva al rifugio Doss dei Gembri (m.2380). Ne abbiamo visti alcuni equipaggiati in modo veramente sommario, cosa che sconsiglio in ogni caso.
Con l'amico Giuliano siamo saliti a piedi da Peio paese senza utilizzare gli impianti. Partiti in mattinata da Milano, abbiamo divisoo la salita in due giorni.

Il primo giorno saliamo al rifugio Doss del Gembri (m.2380). Per arrivarci a piedi da Peio si segue la stradina 105 che parte dal cimitero di guerra di San Rocco (1600 m.) appena sopra Peio paese. Il tracciato si snoda tra boschi e radure ben lontano dagli impianti di risalita. Si lascia il numero 105 solo nell'ultimo tratto per raggiungere il rifugio a 2380 metri, in una conca nel cuore della Val della Mite, dominata a sinistra dalla Punta Taviela (m.3612) e a destra dallo spuntone roccioso Dente del Vioz (m.2905).

Secondo giorno. Dal rifugio Doss dei Gembri per un breve sentiero di raccordo si ritorna sul sentiero 105 sul crinale a destra della conca. Il sentiero continua poi sul versante destro del crinale e aggira il Dente del Vioz, spuntone aguzzo con una croce, passandogli a destra salendo.
Dopo il Dente il sentiero passa sul versante sinistro del crinale, affacciandosi quindi nuovamente sulla Val della Mite, e poi ancora sul versante destro fino a un punto quotato 3200 metri e chiamato "Brich" dove il sentiero è un pò stretto. Da qui con molte serpentine sul pendio di rocce sfasciumose si raggiunge il rifugio Mantova a 3535 metri, il più alto del gruppo.

Il sentiero per il rifugio Mantova al Vioz è tracciatissimo. Dal rifugio parte un sentierino, interrotto solo da pochi metri su grossi blocchi di roccia, che porta sull'anticima contraddistinta da una croce. Da qui un breve tratto su cresta quasi pianeggiante e che si presentava nevosa porta in cima, facendo un minimo di attenzione al pendio che scende sulla destra. Qui comincia il ghiacciaio dei Forni che scende verso la Valfurva. Nonostante il cielo in parte coperto siamo riusciti a distinguere molte delle 13 cime dal Tresero al Cevedale che fanno corona al ghiacciaio, mentre a sud ha sempre dominato la parete nord della Presanella.
Tempo impiegato per salire alla cima dal rifugio Doss dei Gembri: circa 3 ore e mezza.

A poca distanza dalla cima del Vioz, dopo una sella nevosa verso ovest, c'è una cima non conteggiata tra le 13: è cima Linke, dove al momento della nostra salita, nell'agosto del 2011, c'era un cantiere per rendere visitabili una galleria e altre opere militari della Prima Guerra Mondiale.
Avevo scoperto la gita al Vioz trenta anni fa e l'avevo segnata come da fare nei successivi 3-4 anni. Meglio tardi che mai, dunque.


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