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Alcune escursioni nella valle di Gressoney (Valle d'Aosta)
Anna e Andrea, 24-27 luglio 2018

Orestes Hutte (m.2600) e lago Blu dal Gabiet (m.2342)

Dall'arrivo della funivia Staffal-Gabiet si segue una pista sterrata che dopo le prime salite e un tratto pianeggiante diventa sentiero in corrispondenza di un ponticello. Da qui si sale su pascoli, sempre seguendo il sentiero 6b, si sbuca in in pianoro al cui termine un'ultima salita supera i 100 metri di dislivello che ormai ci separano dal rifugio.
La struttura è di proprietà della famiglia Squinobal ed è dedicata a Oreste Squinobal, forte alpinista gressonaro che assieme al fratello Arturo è stato protagonista negli anni 1971-82 di importanti ascensioni invernali sulle Alpi nonché salitore del Kangchenjunga.
Dal rifugio seguendo le indicazioni si può raggiungere, con qualche saliscendi e alcune brevi salite, il Lago Blu. Per il ritorno un sentiero permette di accorciare la discesa portando al pianoro prima del rifugio. Il resto del percorso di rientro ricalca quello dell'andata.

Sorgenti del Lys (m.2417) da Staffal (Gressoney-La-Trinité)

Giunti alla fine della strada che percorre la valle di Gressoney si parcheggia l'auto e si sale lungo il torrente con il sentiero che si inerpica nel bosco di larici passando accanto a diversi casolari e talvolta con vista sul Lyskamm Occidentale. Con una serie di svolte in salita si raggiunge un pianoro con a sinistra la morena del ghiacciaio del Lys. Il sentierino sale ora fin sulla cresta della morena, all'inizio più dolcemente poi con svolte più ripide.
In cima alla morena il panorama si amplia sul gruppo del Monte Rosa mentre sotto di noi ricompare il torrente Lys. Dopo un traverso si percorre l'ultima breve salita che porta al punto panoramico quotato 2417 metri, con vista sul ghiacciaio del Lys, sulla cascata che sgorga dal ghiaccio e sul laghetto glaciale ai nostri piedi. Almeno una fotografia del 1915 mostra che la lingua di ghiaccio, ormai scomparsa, arrivava sotto questo punto panoramico.
Il dislivello da superare è di circa 600 metri.

Passi della Bettolina (m.2996 e 3100) dal Colle Bettaforca (m.2770)

Partiamo dal Colle della Bettaforca, raggiunto da Staffal con la funivia fino alla chiesetta di S.Anna e poi con la seggiovia.
Pochi metri sopra il Colle, lungo il sentiero numero 9, già il panorama mostra varie cime del Monte Rosa. All'inizio si cammina su una stradina che però presto diventa sentiero su pietraia e sfasciumi. Mai difficile, se non c'è neve, e alternando tratti in salita con altri a mezzacosta, il sentiero porta al Passo della Bettolina Inferiore a 2996 metri, sullo spartiacque con la Val d'Ayas, che comincia a vedersi alla nostra destra.
Continuiamo fino al passo della Bettolina Superiore (3100 metri), sempre su sentiero che non muta le sue caratteristiche, per fermarci all'incrocio col ripido sentiero che sale dalla Val d'Ayas. Continuare fino al rifugio Quintino Sella oggi sarebbe troppo lunga e saremmo ostacolati dalla neve ancora presente in questo 27 luglio 2018.
Il ritorno viene reso più interessante dall'incontro con un gruppo di 8 stambecchi, femmine e giovani, intenti a brucare la poca erba a pochi passi dal sentiero.

Apenzu Grande e Piccolo da Gressoney-La-Trinité

Mentre Andrea era impegnato sulla Punta Zumstein, Anna ha fatto questa escursione che tocca alcuni tipici insediamenti Walser. Si ricorda che i Walser sono una popolazione originaria dell'Europa Centrale, stanziatasi nell'odierna Svizzera durante l'Alto Medioevo e migrata nei secoli XII e XIII nelle alte valli del Monte Rosa oggi italiane, durante un periodo di forte ritiro dei ghiacciai. I loro discendenti abitano tuttora le parti alte delle valli del Monte Rosa, parlano un dialetto derivato dal tedesco medievale e hanno sviluppato un proprio stile nella costruzione delle abitazioni.
Il percorso offre vedute panoramiche sull'alta e sulla media valle di Gressoney.

La gita parte da Gressoney-La-Trinité, seguendo le indicazioni alla rotonda all'inizio del capoluogo. Il sentierino è ben tracciato ma stretto, percorre il lato destro orografico della valle, il dislivello da superare è modesto ma il percorso presenta alcuni saliscendi. Si raggiunge prima il villaggio Walser di Alpenzu Piccolo (m.1807), poi dopo aver raggiunto quota 1857 si scende al villaggio Walser di Alpenzu Grande (m.1779). Qui si trovano tipiche abitazioni Walser e un rifugio, situato sia sul sentiero Walser sia sull'Alta Via n.1 della valle d'Aosta. Da Alpenzu Grande per sentieri si scende a Gressoney-Saint-Jean, con possibilità di arrivare in diversi punti più o meno vicini al centro ma sempre lungo la strada provinciale e non distante da una fermata d'autobus, con cui si rientra a Gressoney-La-Trinité.

Lago Vargno (m.1664) da Coumarial (Fontainemore)

Dalla strada regionale della Valle di Gressoney, tra Fontainemore e Issime si stacca la strada per Coumarial. Seguire le indicazioni per la Riserva Naturale Monte Mars, Rifugio della Balma, Coumarial. Lasciare l'auto nel parcheggio di quast'ultima località (circa 30 posti). Da qui il panorama spazia sulle montagne della bassa valle di Gressoney (Mont Nery, Becca Torché e Becca di Vlou, tutte di poco superiori ai 3000 metri) e sulle più lontane cime della valle di Champorcher (Rosa dei Banchi e Mont Glacier).
Dal parcheggio di Coumarial con comoda sterrata si sale di poco fino a 1475 metri. Da qui una discesa porta a immettersi sulla stradina che sale dalla frazione Pillaz ad una quota di 1404, perdendo quindi circa 70 metri di dislivello. Si prosegue lungo la stradina, in parte asfaltata, che percorre la stretta valle di Pecoulla (laterale della valle di Gressoney) tra salite, tratti pianeggianti e una serie di tornanti fino a un ponte sull'emissario del lago in vista della baita Vargno. Un'ultima e beve salita raggiunge la baita e pochi metri dopo il lago, su cui domina il Monte Mars (m.2600).


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