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Piz de la Margna (m.3159); Alta Engadina

Salendo da Colico e Chiavenna verso S.Moritz, il Piz Margna è la prima montagna importante dopo il passo del Maloja. Poco dopo il Passo, dove comincia il lago di Sils, imbocchiamo una stradina asfaltata che indica un campeggio vicino al quale parcheggiamo, a circa 1800 metri.

La prima parte dell'escursione è una stradina sterrata chiusa al traffico e che guadagna quota molto gradualmente entrando nella Val di Fedoz in vista dell'alpeggio Ca d'Starnam (m.2024). Oggi mi accompagna l'amica Silvia e fin qui impieghiamo circa 45 minuti. Davanti a noi, verso sud, si cominciano a vedere le cime del gruppo del Piz Fora con il ghiacciaio di Fedoz.
Dalla Ca d'Starnam si sale sentiero per prati e si arriva su un terrazzo erboso a circa 2600 metri, dove sulla destra si apre una conca chiusa a destra dal Piz Margna e a sinistra da una cima minore. A questo punto, in circa 2h15, se guardiamo una carta abbiamo percorso circa 4/5 dell'itinerario ma la parte restante ci impegnerà per altre 2 ore.

Per arrivare in vetta bisogna dapprima attraversare una pietraia, salire per pendii erbosi e detritici ad un colletto a destra della cima e infine percorrere la cresta. All'andata abbiamo seguito ometti che ci hanno fatto attraversare la pietraia da destra a sinistra e viceversa, al ritorno abbiamo scoperto che conviene seguire degli ometti più a destra salendo. Dopo la pietraia, il tratto di sentiero che porta in cresta tenendosi sulla destra della valle, è ripido e a stretti tornanti.
La cresta è a grossi blocchi, ampia, con isolati passaggi alpinistici che possono essere classificati di I grado e io l'ho trovata faticosa per la lunghezza dell'itinerario. C'erano anche alcuni piccoli nevai da percorrere o facilmente aggirabili (era il 16 agosto 2011). Un pò i bolli e un pò gli ometti aiutavano a scegliere il percorso migliore.

Giunti in vetta abbiamo ammirato il panorama sui laghi e le montagne dell'Alta Engadina, dominate dal Bernina e dal Roseg che già da tempo facevano capolino dietro le creste. Verso ovest si notava prima di tutto il Monte Disgrazia con la sua parete nord, poi le cime rocciose dalla Val del Forno.
Per arrivare in cima abbiamo impiegato 4h15 ore, per scendere circa 3 ore perché come all'inizio abbiamo guadagnato quota molto lentamente allo stesso modo alla fine non arrivavamo mai.


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